My song for you - di Sheila Roberti

La copertina del libro


"Non voglio più cantare. Mi senti? Mi sentite? Basta, sono stanca... Lasciatemi in pace. Solo un po'. Tu non sai cos'è la mia vita. Sono un idolo. Sono un personaggio. Non sono reale! E non posso fare niente! Niente! Solo cantare..."


Che vita meravigliosa, quella della pop star! Sei adorata, venerata, idolatrata, il mondo intero ti conosce a memoria, conosce te, non solo le tue canzoni, e vorrebbe essere te!
Hai tutto ciò che chiunque può mai desiderare, sei ricca, sei giovane e bella. La tua è un'esistenza dorata.
Ma è anche felice?
C'è ben poco di felice e di vero, nel mondo di Jamie Parker, acclamato idolo musicale. La sua intera esistenza è un ingranaggio perso nell'intera macchina per far soldi che è la musica. Non passione -quella passa in secondo piano- ma denaro: è questo che conta. Solo il profitto.
Jamie è la gallinella dalle uova d'oro, quella che va sfruttata fino alla fine... e persino oltre.
La morte stessa di Jamie -quella morte che potrebbe anche essere vita, se solo le sue condizioni si stabilizzassero- è un evento mediatico. O, quanto meno, in tale può essere trasformato.


"Diremo che è stato uno scherzo mal riuscito. Verrai a testimoniare, che tutto era programmato per un finale a effetto, ma che qualcuno ha sostituito per errore il proiettile finto con uno vero.
Tu e io. Troveremo. Una soluzione."
(...)
"Abbiamo inscenato un colpo di pistola ipotetico alla parola UCCIDIMI durante il finale della canzone. L'idea era di creare una scenografia spettacolare che lasciasse il segno..."


My song for you è un romanzo duro, che pone le proprie fondamenta sullo sfascio di una famiglia meschina che immola ogni giorno la perfetta vittima sacrificale sull'altare del dio soldo. Tutto, pur di rimanere sulla cresta dell'onda.
Ho letto tristezza e angoscia nei rapporti famigliari sottili come carta velina avvelenata, nella durezza del padre della piccola Jamie, per il quale nulla conta più dell'apparenza e della cima delle classifiche.
I sentimentalismi sono per i poveracci, sembra dire quest'uomo arido e privo di scrupoli, da dietro le sue lenti firmate Gucci che celano il banale nulla assoluto, condito solamente da un passato di violenza e stravizi. L'importante è tornare in pista, in un modo o nell'altro.
Una prigione dorata, quella nella quale ha rinchiuso la figlia; lui, che dal nulla è diventato qualcuno grazie al talento di Jamie.
Un talento al quale non può rinunciare senza rischiare di perdere tutto.

E cosa dire dell'amore/odio che Amanda nutre nei confronti del suo idolo, di chi vorrebbe essere ma non sarà mai?
Osserviamo i personaggi meschini alternarsi, dire la propria, accampare scuse e pretesti... e quasi ci dimentichiamo di Jamie. Che è in ospedale, colpita al polmone da un colpo di arma da fuoco esploso dalla persona che maggiormente crede di aver capito tutto di lei, in perfetto stile stalker. Jamie, che lotta tra la vita e la morte, mentre fuori i fan si accalcano, mentre la madre tenta (quasi) inutilmente di vederla, mentre qualcuno (qualcuno...) ascolta e riascolta e canticchia le strofe di Uccidimi, la sua hit del momento...


"Lei ha chiesto e ottenuto il posto centrale. Da lì ha osservato Jamie, in rapita contemplazione. Ha tenuto sempre le mani strette una sull'altra come in preghiera e con le labbra piene e ben delineate -pallide perché non usa rossetto- ha canticchiato tutte le canzoni previste, senza mai sbagliare una parola. Così Jamie si è voltata proprio verso di lei (...).
Allora (...) ha estratto la Calibro 22.
L'ha ferita al primo colpo. La mano non ha tremato. Il dito sul grilletto, leggero. E poi, come se niente fosse, si è seduta sul seggiolino, dove ha atteso."


Sola.

Sola è Jamie, così come sola è Amanda, il suo carnefice: a tu per tu, ognuna co, proprio dolore che è specchio rifrangente di quello dell'altra.
Un dolore radicato e profondo, che mai nessuna carta di credito potrà lenire.

La scrittura è cadenzata e coinvolgente, piena di ritmo, in un romanzo che ricorda uno degli ultimi Deaver meglio riusciti (Sarò la tua ombra).
Alla fine, è una sola la domanda che rimane sospesa: vuoi davvero continuare a vivere in questo modo? Cosa otterresti, morendo?

Ho trovato forse un po' affrettato il finale, forse perché avrei voluto tenere Jamie e Amanda ancora un po' con me, sperando insieme a loro in una riappacificazione (impossibile, date le premesse) con le due figure materne che, per motivi diversi, nessuna delle due ragazze ha mai realmente goduto a pieno.


"...il pubblico le faceva da madre e padre, da sorella, da fratello.
Così lei cantava e suo padre diventava ricco."


My song for you per te è un romanzo da leggere tutto d'un fiato, lasciandosi trasportare dall'ineluttabilità di un'esistenza solitaria sorretta solo da un conforto sognato e mai raggiunto.


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Autrice: Sheila Roberti



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