LaBolzan ai tempi del Coronavirus (con Fracture in uscita... tempismo perfetto!)


Non sono tipo da messaggi motivazionali. Sono più quella che, dall'alto del suo eremo, distante da tutto e da tutti, guarda giù dalla feritoia e dice: "Noi pessimisti, alla fin fine, avevamo ragione".
Non è però il tempo, questo, per essere cinici. Perché, avanti!, qualcosa dentro ti scatta per forza!
Le cose non stanno andando bene. I contagi continuano, dilagano. Ci sono guarigioni, ma non al punto da darci vera speranza e fiducia, anche se ci stringiamo metaforicamente intorno a medici, ricercatori e scienziati nella speranza che riescano a trovare ciò che a tutti, più di ogni cosa, preme.
Abbiamo paura.
Chi asserisce di non averla, mente sapendo di mentire (spero).
Il COVID-19 sta cambiando i nostri stili di vita. Scuole chiuse, aboliti i luoghi di ritrovo, un metro di prossimità tra una persona e l'altra, vietato ogni contatto. Oltre alla buona norma di lavarsi mani e viso (occhi-naso-bocca. Ricordatevelo: parte tutto da lì). In giro, un clima da post-apocalissi. Non so da voi. Qui è così.
Oltre alla dose di paura, c'è la questione economica.
Parlo dei commercianti, delle piccole aziende sull'orlo del fallimento.
Parlo, nel mio piccolo, di ciò che vedo nel mondo dell'editoria.
Librerie deserte. Pochissimi acquisti.

Pensate l'ironia! Sono qui a dirvi: avrei qualcosa da festeggiare.

Il ** aprile, se la data è confermata, ci sarà il nuovo lancio della Rya Series, distribuita da quel colosso che è Messaggerie Libri.
Il castello di Temarin... come l'ho immaginato
Matita, china e spirografo su carta
Il ** aprile, se la data è confermata, sarò in libreria.
Dovrei essere in libreria.

Il ** aprile, se la data è confermata, Fracture, il nuovo Fracture, vedrà la luce. Ma qualcuno vedrà lui (ok, la frase non è mia, è presa in prestito -solo lievemente cambiata - da una poesia. 5 punti a chi mi dice quale)?

Ci ho creduto fino in fondo. Insieme alla Casa Editrice, Delrai Edizioni, nella persona di Malia Delrai, ho fatto un lavoro grossissimo. Di rilettura, di struttura, di caccia al refuso. Ho dato e sputato sangue, quasi in senso letterale, per rendere Rya colei che desideravo che fosse, sgrezzandola come un blocco di marmo, cesellando, mettendomi nei panni di un certosino medievale. L'ufficio grafico, CircecorpDesign, ha operato una meraviglia, creando una cover che fosse il più vicino possibile all'idea che avevo della "nuova" (passatemi il termine) Rya: più adulta, più staccata dal concetto di fantasy - per quanto io non riuscirò mai ad essere a sufficienza grata a Catnip Design per l'amore, la dedizione e la cura eccellente che aveva impiegato per regalare a Rya le sue prime quattro copertine - prima edizione -.
Dovrei essere felice. È un traguardo raggiunto ed è figlio di fatica. Perché scrivere non significa mettere le dita sopra una tastiera e digitare parole. Scrivere è tutt'altro. È corpo e anima, è sudore e sofferenza, è notti in bianco e giorni grigi, nei quali non vedi altro che pagine (tue e altrui… soprattutto, altrui). Un'immersione totale negli usi e nei costumi del Medioevo, una buona dose di manipolazione cosciente e realistica della realtà, il tutto dosato al millesimo.

Il ** aprile, se la data è confermata, uscirà in tutte le librerie Fracture.
Ma forse, a causa dell'emergenza che stiamo affrontando, non tutte le librerie hanno ricevuto il comunicato.
Per questo ho usato gli ** al posto del reale numero.
Annunceremo l'uscita quando saremo pronti a farlo.
La Delrai Edizioni sa come muoversi.
Io, dal canto mio, vi chiedo questo piccolo favore: nella speranza che ad aprile si possa tornare a circolare liberamente (qui in Lombardia abbiamo il consiglio di restare a casa… consiglio che io, per questioni varie di salute, farei diventare un obbligo, in quanto solo l'isolamento sociale, al momento, può aiutarci nel bloccare la diffusione del Coronavirus, quindi: ben venga la cosiddetta LombardiaChiusa)… Pardon. Frase troppo lunga.

Riformulo, togliendo la parente (come nella lettera di Totò e Peppino ne La Malafemmina):
io, dal canto mio, vi chiedo questo piccolo favore:
cercate Fracture. Ordinatelo, se potete. Fate in modo che possa circolare (almeno lui).
Ve ne sarò grata.

Stavo anche pensando… Non so, indiciamo un giochino? Ai primi dieci che riusciranno a ordinarlo, o ancor meglio, a trovarlo fattivamente sugli scaffali delle librerie e a mandarmi la foto dell'acquisto… Vediamo… Cosa posso mettere in palio?
Non lo so.
Ma ci penso.
È una promessa.
E ogni promessa è debito.
 

Il mondo dell'editoria sta subendo un tracollo mai visto prima.
Aiutiamo l'editoria, aiutiamo gli scrittori, le case editrici, le piccole realtà, le piccole case editrici.
Sopportiamole.
Supportateci.
Supportatemi.
Grazie.
 

LaBolzan

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