Pensieri notturni (di una Bolzan vagante)

Scrivere è qualcosa di abominevole, di snervante.
È un patto tra te e la parola scritta.
Le permetti di scavarti dentro. Di rivoltarti come una zolla di terra fertile.
E, alla fine, rimani lì, incerta su minuzie, considerando sia le travi che le pagliuzze.
È questo che succede, quando si ricomincia da zero.
È una sfida, e delle peggiori.
Perché hai dinanzi a te il tuo nemico peggiore.

Te stesso.


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