Il ritorno (in punta di piedi)

Buongiorno a tutti!
Avevo sospeso il blog a causa di svariati (gravi) problemi personali. Mesi di pagine oscurate.
Adesso, però, ho pensato che devo pur tentare di riprendere in mano un po' le redini. Di quello che sono stata, di quello che sono e -chissà- di quello che sarò.
Il 2015 è stato un anno altalenante. Sono accadute molte cose. Alcune, meravigliose. Altre... be', altre decisamente meno belle.
Sono stata senza parole per tanto tempo. Non "a corto di parole", cosa che comunque può succedere. Realmente: "senza parole". Monosillabi spezzati che galleggiavano in un limbo, un dolore che si stratificava ovunque e toglieva perfino la capacità di pensare.
Cosa ho imparato, da questo anno appena trascorso?
Che le cose belle accadono; e accadono perché lo hai voluto, perché ci hai creduto.
Che le cose brutte accadono. Anzi: cadono. Dall'alto, come un mattone. E ti centrano in pieno, portando con sé conseguenze. E allora non puoi dire "passerà". Perché non passa. Puoi provarci, puoi uscire e cercare di sorridere. Ma è un sorriso tirato che fa male ai muscoli. E allora, è ancora peggio.
Da qualche parte, però, bisogna pur ricominciare.
Lo devo a diverse persone.
E quindi, mentre il lavoro si accumula sulla scrivania, mentre i libri mi guardano dalle loro copertine, mentre la Bambina cresce e scopre, cerco di appigliarmi a qualcuna di quelle parole rimaste sospese nel limbo.
Non sarà facile. Ma quando mai lo è stato?
Almeno, non sarà infattibile.
Sarà lento, il ritorno. Ci saranno giorni nei quali ancora vorrò mandare tutto all'aria. Giorni in cui il limbo mi andrà bene e, magari, deciderò perfino di arredarlo.
Ma so che verrà anche il giorno in cui, nel limbo, deciderò di spalancare la finestra e fare entrare un po' di aria fresca. Che mischi i monosillabi e le frasi spezzate. Fino a ricongiungerle.
Buon Anno a tutti!

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