Quando Pinketts prende il tuo libro sotto la cravatta...
martedì 16 giugno 2015
Tutto inizia al Salone del Libro di Torino di quest'anno, quando un uomo si avvicina allo stand de La Corte Editore e prende in mano uno dei libri esposti.
L'uomo è alto, massiccio. Una presenza che si impone. Sarà per il metro e ottanta, sarà per il cappello, sarà per quella cravatta che meriterebbe un'accurata analisi.
L'uomo, a prima vista, è personaggio prima di essere persona, e questa è la prima cosa di lui che attira l'attenzione.
La seconda cosa è il sigaro che tiene, spento, tra le dita. Quasi una propaggine del suo stesso corpo.
L'uomo, il personaggio, comincia a parlare.
E allora succedono due cose.
La prima, è che ti rendi conto che sta parlando con te.
La seconda, è che è tutto un bluff: il cappello, la cravatta, l'aria di un Baudelaire piombato suo malgrado nel ventunesimo secolo.
Il personaggio si sveste degli orpelli di scena, pur rimanendo fedele a se stesso come in un'istantanea. E si fa persona.
Un salto niente male.
Il libro che aveva tra le mani era "Il furto dei Munch".
Il nome del colosso era -è- Andrea G. Pinketts.
E poco importa per cosa stia quella "G". Se per Genio o Giovanni o Giardiniere.
Davvero: poco importa.
I giorni passano. La vita continua. Eccheccavolo, ci mancherebbe altro!
Adesso, però, ci siamo.
Perché la faccenda non è nata già conclusa al Salone. La faccenda è andata avanti, con cellulari che squillano all'improvviso e una voce (che sa di sigaro, accento milanese spinto e profondo) che pronunciava il tuo nome.
Oggi è la vigilia dell'Incontro.
Perché il Re del noir (e vorrei tanto sapere quanto la definizione gli stia larga o stretta) ha deciso di prendere "Il furto dei Munch" sotto le sue ali (sotto la sua cravatta?) e presentarlo al Baluba, il "suo" locale milanese.
Quando?
Nel corso del "giovedì del mistero - Pinketts".
Che poi, non è un giovedì, ma un mercoledì.
Ma va bene uguale.
Così, io vi aspetto.
Vi aspetto al Giovedì del Mistero Pinketts che in realtà è il Mercoledì del Mistero Pinketts.
Vi aspetto per chiacchierare insieme, per perderci nei suoi arabeschi di parole -che sono davvero tanti e labirintici e Icaro almeno aveva un paio d'ali per tentare di salvarsi, benché di cera; io ne sono sprovvista-.
Insieme a me, Matthias Graziani, col suo thriller "Sottopelle" (anch'esso targato La Corte Editore e mio compagno di anteprima al Salone di Torino).
Sarà presente l'editore, Gianni La Corte.
E, naturalmente, saranno presenti i nostri romanzi.
Vi aspetto!!
Vi aspettiamo!!
Per ascoltare i lessicali arabeschi pinkettsiani (?), per affrontare insieme le domande che porrà, per inventare insieme risposte che abbiano un senso.
Per farvi entrare nel nostro mondo (in quello del Munch e in quello di Sottopelle). Per conquistarvi.
Solo per conquistarvi.
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Vai Barbara, vai!!!
RispondiElimina... sotto il diluvio universale...
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