Quando Pinketts prende il tuo libro sotto la cravatta...


Tutto inizia al Salone del Libro di Torino di quest'anno, quando un uomo si avvicina allo stand de La Corte Editore e prende in mano uno dei libri esposti.

L'uomo è alto, massiccio. Una presenza che si impone. Sarà per il metro e ottanta, sarà per il cappello, sarà per quella cravatta che meriterebbe un'accurata analisi.
L'uomo, a prima vista, è personaggio prima di essere persona, e questa è la prima cosa di lui che attira l'attenzione.
La seconda cosa è il sigaro che tiene, spento, tra le dita. Quasi una propaggine del suo stesso corpo.
L'uomo, il personaggio, comincia a parlare.
E allora succedono due cose.
La prima, è che ti rendi conto che sta parlando con te.
La seconda, è che è tutto un bluff: il cappello, la cravatta, l'aria di un Baudelaire piombato suo malgrado nel ventunesimo secolo.
Il personaggio si sveste degli orpelli di scena, pur rimanendo fedele a se stesso come in un'istantanea. E si fa persona.
Un salto niente male.
Il libro che aveva tra le mani era "Il furto dei Munch".
Il nome del colosso era -è- Andrea G. Pinketts.
E poco importa per cosa stia quella "G". Se per Genio o Giovanni o Giardiniere.
Davvero: poco importa.

I giorni passano. La vita continua. Eccheccavolo, ci mancherebbe altro!
Adesso, però, ci siamo.
Perché la faccenda non è nata già conclusa al Salone. La faccenda è andata avanti, con cellulari che squillano all'improvviso e una voce (che sa di sigaro, accento milanese spinto e profondo) che pronunciava il tuo nome.
Oggi è la vigilia dell'Incontro.
Perché il Re del noir (e vorrei tanto sapere quanto la definizione gli stia larga o stretta) ha deciso di prendere "Il furto dei Munch" sotto le sue ali (sotto la sua cravatta?) e presentarlo al Baluba, il "suo" locale milanese.
Quando?
Nel corso del "giovedì del mistero - Pinketts".
Che poi, non è un giovedì, ma un mercoledì.
Ma va bene uguale.

Così, io vi aspetto.
Vi aspetto al Giovedì del Mistero Pinketts che in realtà è il Mercoledì del Mistero Pinketts.
Vi aspetto per chiacchierare insieme, per perderci nei suoi arabeschi di parole -che sono davvero tanti e labirintici e Icaro almeno aveva un paio d'ali per tentare di salvarsi, benché di cera; io ne sono sprovvista-.
Insieme a me, Matthias Graziani, col suo thriller "Sottopelle" (anch'esso targato La Corte Editore e mio compagno di anteprima al Salone di Torino).
Sarà presente l'editore, Gianni La Corte.
E, naturalmente, saranno presenti i nostri romanzi.

Vi aspetto!!
Vi aspettiamo!!
Per ascoltare i lessicali arabeschi pinkettsiani (?), per affrontare insieme le domande che porrà, per inventare insieme risposte che abbiano un senso.
Per farvi entrare nel nostro mondo (in quello del Munch e in quello di Sottopelle). Per conquistarvi.
Solo per conquistarvi.

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